LA CURA DEL PRESENTE (E DEL FUTURO) PASSA DA UN SANO ESERCIZIO DI DEMOCRAZIA E CURA DEL BENE COMUNE

Mercoledì, 22 Maggio, 2019

Una riflessione dell’Azione Cattolica di Puglia sulla giornata elettorale del 26 maggio

Le elezioni di Domenica 26 maggio 2019 saranno particolarmente importanti perché si tratterà di un vero e proprio election day. Si svolgeranno, infatti, contemporaneamente le consultazioni per:

  • l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia;
  • le elezioni per il rinnovo delle amministrazioni comunali in oltre 3800 comuni;
  • le elezioni per il Presidente e il Consiglio regionale del Piemonte;
  • le elezioni suppletive in due collegi uninominali del Trentino-Alto Adige per la Camera dei deputati.

In questa sede vogliamo però puntare la lente d'ingrandimento sul nostro territorio locale dal momento che si voterà in 67 comuni su 257 (il 26,1%) della regione Puglia, dei quali tre capoluoghi di provincia (Bari, Foggia, Lecce). Per questo, l'Azione Cattolica di Puglia intende rivolgere a tutta la comunità civile ed ecclesiale un proprio contributo di pensiero contestualizzato nel territorio.
Tante le questioni che meritano attenzione, in special modo nell'Agenda politica del nostro paese e dei territori locali. I fatti di cronaca che spesso vengono alla ribalta ci scuotono e sollecitano a riflettere, ma ancor più, a intervenire prontamente per essere attenti ai bisogni e alle necessità delle comunità civili.
Nella nostra regione è in forte aumento l’emergenza legalità, nodo con cui si fa riferimento a molteplici dinamiche che attraversano il tessuto sociale: la corruzione dilagante, in primis, che spesso mina la fiducia nelle Istituzioni; ancora, la criminalità organizzata che si struttura in sistema e mira, con la sua presenza, a sostituirsi allo Stato, ma anche la mentalità del compromesso, l’evasione dalle regole, che sono tutti aspetti frequenti di un’illegalità diffusa che è cifra preoccupante di un malcostume popolare sempre più radicato tra la gente.
Nonostante gli argini posti in essere dall’intervento formativo della scuola, così come di altre agenzie educative e dal ricchissimo ventaglio di proposte culturali che animano il nostro territorio, rimane l’impressione di non essere abbastanza incisivi, anche come comunità ecclesiali, sul versante della formazione delle coscienze, come evidentemente dimostrano diversi campanelli di allarme, rispetto al disagio delle giovani generazioni e alle responsabilità degli adulti: emblematico e sconvolgente quanto accaduto recentemente nel comune di Manduria e non solo.
Ma questa tornata elettorale rappresenta l’occasione per riflettere su altri nodi che da tempo sono alla base del malcontento. La crisi lavorativa, per esempio, che senza una lungimirante azione politica di valorizzazione delle risorse e, prima ancora, di progettualità economica sulla base del riconoscimento vocazionale delle diverse aree della Puglia, priva di adeguato sostegno a grandi e piccole imprese, incrementa sacche enormi di lavoro nero, favorisce l’esodo in altre regioni o nazioni, disumanizza nei fatti sempre più questo pilastro fondamentale su cui si fonda la Repubblica italiana.
L’urgenza poi di salvaguardare il nostro ambiente, la terra, l’aria, il mare, si fa criticità a cui serve dare risposte, certo non immediate, ma che siano finalmente frutto di politiche che guardano al futuro, che investono per il domani, che danno precedenza alla salute delle persone, piuttosto che a facili quanto pericolose logiche di profitto.
Infine, non si può dimenticare il tema dell’accoglienza dei migranti, un’umanità ampia e diversificata che non si può confinare nei ghetti o sfruttare solo per i lavori agricoli o di bassa manovalanza, ma a cui fare spazio, oltre che nelle nostre città, anche nella prospettiva umana e cristiana della “convivialità delle differenze”, nella consapevolezza di dover innescare un processo culturale lungo, difficile, in controtendenza rispetto ai dettami che si sono affermati a livello nazionale.
Su tali questioni, che coinvolgono le famiglie e le nostre comunità, vorremmo si impegnassero i nostri candidati, è su questo che vorremmo si giocasse il nostro voto.
Desideriamo consegnarle simbolicamente ai politici e alle forze politiche, e, nel contempo, rivolgere un invito a loro e agli elettori.
Agli elettori ricordiamo che il voto è sempre un esercizio di partecipazione, impegno e responsabilità. È importante salvaguardare il diritto di voto e soprattutto esercitarlo in piena libertà di coscienza, senza condizionamenti o compromessi, previa adeguata conoscenza dei candidati, dei loro programmi e della loro onestà e coerenza, anche politica. Ricordiamo che il voto di scambio è un reato.
Invitiamo i candidati e le forze politiche della regione Puglia a una effettiva, continua ricerca del Bene Comune, che metta al centro dell'attenzione la persona in tutte le sue dimensioni e ambiti di vita. Più che parlare di numeri e percentuali, ci piacerebbe vedere operativamente una politica che sappia progettare a partire dai bisogni delle persone e del territorio, che crei reti e alleanze capaci di mettere insieme tutte le forze sane della politica e della comunità civile, in un percorso virtuoso, finalmente a servizio dei cittadini.
Piuttosto che coltivare la cultura dell'odio e dello scontro, è doveroso – soprattutto in questo tempo di esercizio altissimo di democrazia - assaporare lo stile della fraternità perriscoprirci popolo. Un popolo che sa educarsi all'accoglienza reciproca e sappia camminare insieme per il raggiungimento di mete alte e lungimiranti.
Da cittadini degni del Vangelo e della Costituzione scritta dai nostri padri costituenti, ci piace una politica popolare che sappia stare tra la gente e prendersi cura dei bisogni di tutti nel rispetto del bene comune.

 

La Delegazione regionale
Il Comitato Presidenti diocesani