Quarto appuntamento con la Lectio divina per il Settore Adulti
di Paola Merico*
Ci siamo ritrovati, noi Adulti di A.C. insieme ai responsabili diocesani, mercoledì 4 giugno nella chiesa dell'Immacolata in Maglie, per un momento di riflessione guidato dal nostro assistente diocesano, don Lucio Greco, sulla quarta tappa che la guida per il cammino formativo annuale ci ha proposto, dal titolo: "Dalla rassegnazione al sogno".
Questo titolo, secondo me, racchiude tutto il messaggio evangelico di Gesù: è l'invito ad alzarsi, a dare vita, desiderio alla nostra vita rassegnata. A ciascuno di noi, come al cieco presso la piscina di Siloe, egli chiede: "Cosa tu vuoi che io faccia?" O a Lazzaro dal sepolcro: "Alzati, vieni fuori". E' un invito a risorgere, a riprender vita, a uscire da uno stato di rassegnazione e a scoprire la nostra vera vocazione.
Nella prima tappa dell'itinerario proposto quest'anno, dal titolo "Dalla routine allo stupore", ci si è soffermati a riflettere sul concetto di fede come esperienza dello stupore di fronte all'amore di Dio.
Nella seconda tappa, dal titolo "Dalla paura allo slancio", abbiamo preso atto che molte paure nella nostra vita ci bloccano, impedendoci di guardare oltre la realtà.
La terza tappa, dal titolo: "Dalla marginalità alla comunità", ci ha invitato a scommettere sull'altro, nonostante i limiti, i fallimenti, le fatiche, le etichette, i pregiudizi. L'annuncio della salvezza è per tutti e va condiviso.
In questa quarta e ultima tappa del nostro cammino, don Lucio, commentando un brano degli Atti degli Apostoli cap. 2 vv. 42-47, ci ha tracciato un quadro della prima comunità cristiana, caratterizzata dall'insegnamento degli Apostoli, dalle nuove relazioni fraterne, dalla solidarietà nell'uso dei beni, dal pasto condiviso, dalla frazione del Pane comunitaria e dalla preghiera. I componenti di questa comunità erano animati da perseveranza, timore di Dio inteso come rispetto, letizia di cuore, semplicità e favore del popolo.
E le nostre comunità? A noi la sfida di saper rafforzare i legami tra di noi, di curare le relazioni di reciprocità e di scoprire e valorizzare i luoghi generativi di vita comunitaria anche in questo "cambiamento d'epoca". Tutto ciò ci aiuterà a coltivare insieme il sogno di una società migliore, per poter poi costruirne una nuova, alternativa e diversa, la civiltà dell'amore.
"Bisogna abituarsi di più a sognare ad occhi aperti: i sogni diurni si realizzano sempre" scriveva don Tonino Bello.
*Presidente parrocchiale di AC, parrocchia “Trasfigurazione” - Poggiardo