Timidissimi segnali di ripresa

Il Rapporto Svimez 2015

Proseguono le diseguaglianze di reddito tra Nord e Sud dell’Italia e il Mezzogiorno «è sempre più povero». «Nel Centro-Nord oltre il 50% delle persone guadagna dall’80 al 100% del reddito medio regionale; al Sud questo vale solo per una persona su cinque. Al contrario, il 61,7% delle persone guadagna al massimo il 40% del reddito medio, con punte del 66% in Campania, del 70% in Molise, e addirittura del 72% in Sicilia». E ancora: «Per effetto della crisi del 2008 la povertà assoluta in Italia negli ultimi anni è più che raddoppiata, sia nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord; se dal 2005 al 2008 i poveri assoluti in Italia non raggiungevano i due milioni di persone, nel biennio 2013-2014 si sono superati i 4 milioni. In particolare – si legge nel rapporto Svimez – la povertà assoluta sul totale della popolazione è passata dal 2008 al 2013 dal 2,7% al 5,6% nel Centro-Nord, e dal 5,2% al 10,6% al Sud. Nel 2014 la povertà assoluta ha smesso di crescere nel Centro-Nord ed è leggermente diminuita nel Mezzogiorno. Il rallentamento è dovuto verosimilmente all’erogazione del bonus di 80 euro mensili ai lavoratori dipendenti nella seconda metà dell’anno, per la parte destinata alle famiglie povere».

Numeri che ci parlano comunque di un paese diviso in due che fatica a camminare con un sol passo. Eppur si muove, qualcosa.

La crescita nel Mezzogiorno continua ad arrancare, ma quest’anno dopo sette anni presenta il segno “più”. Secondo le stime dello Svimez, se nel 2015, il Pil italiano «dovrebbe crescere dello 0,8%» al Sud la crescita è appena di «un timidissimo +0,1%. Se confermata – si legge nel Rapporto 2015 – si tratta comunque della prima variazione positiva di prodotto del Sud da sette anni a questa parte». Nel 2016 il Pil italiano dovrebbe crescere del +1,3% mentre al Sud si fermerà a +0,7%. Al Centro Nord nel 2015 l’economia crescerà dell’1% e nel 2016 dell’1,5%.

Nel 2015 più posti di lavoro al Sud che al Centro-Nord: emerge anche questo dal Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno. «Tra la fine del 2014 e i primi due trimestri del 2015 sembra essersi determinata una decisa inversione di tendenza sul mercato del lavoro, che riguarda anche il Mezzogiorno. Con il secondo trimestre del 2015 la crescita tendenziale dell’occupazione prosegue per il quinto trimestre consecutivo. Rispetto al secondo trimestre del 2014, gli occupati crescono al Sud di 120 mila unità (+2,1%) e di 60 mila unità nel Centro-Nord (+0,4%)», si legge nel rapporto.

«La ripresa – prosegue Svimez – riguarda tutte le regioni tranne la Calabria, e interessa essenzialmente i settori agricolo e terziario. Il tasso di disoccupazione flette leggermente scendendo a livello nazionale al 12,1%: la riduzione riguarda esclusivamente le regioni del Centro-Nord (-0,2 punti), mentre al Mezzogiorno resta al 20,2%. La dinamica più accentuata nel Mezzogiorno nei primi due trimestri dell’anno in corso va valutata con un po’ di cautela per il fatto che l’andamento nei primi due trimestri del 2014 era stato ancora particolarmente negativo. In ogni caso, si tratta di un segnale incoraggiante, che testimonia come anche il Sud stia beneficiando dei primi segnali di ripresa produttiva e delle misure di decontribuzione fiscale sulle nuove assunzioni “standard”».

«Prorogare nel Mezzogiorno anche per il 2016 con la stessa intensità e la stessa durata l’esonero dal pagamento dei contributi Inps a carico del datore di lavoro per i nuovi assunti a tempo indeterminato»: è una delle proposte di rilancio del Sud che fa Svimez. L’associazione chiede inoltre di «introdurre misure di contrasto alla povertà nelle famiglie a rischio; definire una nuova politica industriale per il rilancio del Mezzogiorno; riconvertire le aree industriali dismesse e inquinate di Crotone e di altre città del Sud in zone urbanisticamente più sostenibili, sul modello di Glasgow o Bilbao; utilizzare l’energia geotermica del sottosuolo per riscaldare e raffreddare 40mila edifici di Napoli e provincia e creare 15mila posti di lavoro; creare una Zona Economica Speciale nel porto di Gioia Tauro».

 

dal sito http://azionecattolica.it