A vele spiegate

Venerdì, 25 Settembre, 2020

Adesioni 2021. Ripartire, esplorare, scegliere

«Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti» (Papa Francesco, Momento di preghiera in tempo di epidemia [1], 27 marzo 2020).
Rieccoci tutti. Ancora sulla stessa barca mentre navighiamo più tranquilli. Pronti però a dare voltalegando saldamente una cima ad un sostegno in modo che non si sciolga, per mettere in sicurezza la barca. Siamo protagonisti di una storia che ne racchiude tante altre. Siamo figli di un vissuto che ci ha segnati. Siamo qui, ancora fragili e disorientati ma pronti a ripartire, a navigare insieme. Sì, siamo pronti anche se le parole mancano. Siamo pronti nello sguardo. Si vede!
Gli occhi, lo sguardo, sono la parte del volto che resta scoperta quando indossiamo la mascherina. E sebbene il suono delle parole arrivi smorzato al destinatario, lo sguardo non è soggetto a filtri. Oggi, più di prima, lo sguardo è per noi incontro, avvicinamento, espressione, parola.
I nostri sguardi sono più intensi. Facciamoci caso. Ci indicano l’intensità della relazione, della confidenza. Ci permettono di dire «Posso entrare?, sono qui con te». Con lo sguardo possiamo parlare, senza sentire il bisogno delle parole. Comunicare e ricevere comunicazione. Intavolare discorsi facendo silenzio.
Con questa intensità maggiore siamo chiamati a guardare, esplorare, riconoscere la realtà. Una realtà abitata dal prossimo: uno sguardo una storia.
Siamo chiamati a tenere gli occhi aperti, a riconoscerci dagli sguardi e a riconoscerci negli sguardi di coloro che sono con noi sulla stessa barca.
Perché in fin dei conti lo sguardo e la barca sono luoghi di incontro. Luoghi nei quali facciamo esperienza dell’altro; esperienze comuni come la fragilità e il limite, il riconoscersi ‘‘insieme creature’’ e il farsi dono.
Siamo chiamati ad abitare lo sguardo, siamo chiamati ad abitare la barca. Ad abitare, a star dentro questi luoghi. Lo stare è una scelta: scegliamo di guardare da dentro la barca il mare del futuro presente, scegliamo di guardare negli occhi l’altro e di navigare insieme, scegliamo di rinnovare la nostra presenza nel viaggio con l’associazione.
È proprio in questi luoghi che ci sentiremo accolti e mai soli, già pronti a salpare… a vele spiegate!

 

di Claudia D’Avanzo - Area della Promozione associativa
dal sito 
http://azionecattolica.it