Con Francesco per crescere misericordiosi

Giubileo dei ragazzi

L’anno straordinario della Misericordia, iniziato lo scorso dicembre, entra nel vivo e si colora del sorriso, degli sguardi e dell’entusiasmo dei ragazzi tra i 13 e i 16 anni che invaderanno Roma il 23 e il 24 aprile per festeggiare il loro Giubileo insieme al Papa.
Un segno bello, importante e particolarmente significativo quello di Francesco. Invitare i ragazzi e le ragazze a celebrare la Misericordia del Padre, chiedere loro di essere protagonisti di uno degli eventi più importanti di questo Anno Santo. Protagonisti della Chiesa, a loro misura, capaci di raccontare e vivere l’amore dei Dio e la loro amicizia con Gesù; protagonisti della vita delle loro città e paesi per poter imparare a “scommettere la propria vita sui grandi ideali, sulle cose grandi”.
Troppe volte, infatti, la nostra società chiede ai ragazzi di essere fruitori semplici di contenuti, non elaboratori attivi e creativi di pensieri. I ragazzi sono invece un dono prezioso, non solamente per la vita della Chiesa, non solamente per la vita delle nostre comunità parrocchiali, non solamente per la storia del nostro Paese, ma credo siano un dono prezioso anche per la vita di ciascuno di noi, “qui e ora”. Come educatori, siamo contenti di poterli accompagnare a riconoscere la presenza del Signore nella loro vita e ad amarlo sempre di più; siamo felici di metterci accanto a loro ogni giorno con tutto quello che siamo e che abbiamo; siamo consapevoli di aver ricevuto prima di tutto noi un grande dono e di aver scelto di vivere un servizio che entusiasma e dona gioia vera.
Il pellegrinaggio e la festa dei prossimi giorni siano un simbolo di questo impegno quotidiano e continuo, in cui l’Azione Cattolica crede fermamente: rendere protagonisti i ragazzi nella Chiesa, rendere i loro occhi, le loro orecchie, la loro voce, il loro corpo parti vive della Chiesa, parti belle e preziose delle Chiese locali.
Il Giubileo dei ragazzi vuole essere un momento in cui la Chiesa chiede a loro di raccontare e sperimentare la Misericordia del Padre e la gioia di essere suoi figli amati, capaci di essere discepoli missionari del Suo amore nella quotidianità della loro vita.
I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, senza giudizi e senza preconcetti; desiderano che il cuore dell’adulto sia sintonizzato con il loro, anche quando i punti di vista differiscono e ognuno gioca il proprio ruolo nella relazione educativa. Noi adulti siamo chiamati ad interrogarci su questa nostra capacità. Facciamo in modo che la festa dei ragazzi durante il Giubileo sia occasione unica per guardare negli occhi, tutti insieme, gli oltre 50.000 presenti a Roma, provando a capire come leggere il loro cuore, con la fiducia che lì possono albergarvi i desideri più veri.
Lo sguardo misericordioso di Dio, che papa Francesco vuole raccontarci con il Giubileo, sia su tutti i ragazzi presenti e anche su quelli che non potranno esserci; con l’augurio che in tutte le nostre parrocchie i ragazzi incrocino questo sguardo colmo di misericordia anche nei nostri occhi, nei nostri gesti, nei nostri sorrisi.
Possano sempre incontrare sulle loro strade educatori innamorati del Signore Gesù, appassionati del suo Vangelo e costruttori di comunione.
Ne sono certa: i ragazzi sapranno riempire Roma col suono della loro voce e la ricchezza dei loro cuori; e tornati a casa continueranno a vivere con i loro coetanei questo tempo favorevole della loro vita per crescere e diventare grandi insieme, amando la loro vita e facendone dono per l’altro.

 

di Anna Teresa Borrelli - Responsabile nazionale dell’Azione Cattolica dei Ragazzi
dal sito: 
http://azionecattolica.it