Messaggio per la Festa dell’adesione all’Azione cattolica

Venerdì, 8 Dicembre, 2017

8 dicembre 2017

L’Azione cattolica italiana sceglie di celebrare la propria Festa dell’adesione in occasione della solennità dell’Immacolata concezione di Maria. È a Maria, infatti, che ciascuno di Noi è chiamato a guardare perché il Sì che ogni anno rinnoviamo sia guidato e ispirato dall’esempio della donna di Nazaret.
«L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea» (Lc 1, 26). È in una città che avviene la vocazione di Maria alla maternità di Dio ed è nella città che Noi siamo chiamati a rispondere alla nostra vocazione battesimale che è vocazione laicale. L’immagine della Galilea, inoltre, è un forte richiamo all’icona evangelica che l’Associazione ha scelto per questo triennio: «Vi precede in Galilea». È in Galilea che si genera la nostra vocazione ed è in Galilea che il Risorto ci invita a tornare per incontrarlo.

Come Maria anche ciascuno di Noi davanti alla scelta di aderire o rinnovare la propria adesione all’Ac può essere “turbato”.
Come Maria anche Noi ci domandiamo come sia «possibile». Come sia possibile, nella nostra piccolezza, attraverso l’Ac, servire la Chiesa, come sia possibile occuparsi della formazione dei più piccoli o dei propri coetanei pur condividendo con loro ansie, problemi, dubbi.

Come Maria sappiamo anche Noi dire: «Eccomi, sono servo».
Un «Eccomi!» che si fida di una Parola e a quella Parola affida tutto quello che ha per vivere. Un «Eccomi!» che una volta pronunciato entra in una storia associativa ed ecclesiale più grande; risuona del Sì di chi condivide con noi questo tempo, ma anche del Sì di chi 150 anni fa lo ha pronunciato per la prima volta.

L’adesione all’Ac non è una volta e per sempre, ma è una risposta che ogni anno rinnoviamo e di anno in anno ci rinnova.
Allora bentornati in Ac a tutti Noi che abbiamo scelto l’Azione cattolica anche per l’anno associativo 2017/2018 e benvenuti ai nuovi Soci: a coloro che, adulti, giovani e ragazzi, hanno aderito per la prima volta.
Le tessere che in questi giorni riceviamo siano per Noi, figli di questa terra bagnata dal sangue dei Santi Martiri, un richiamo a sentirci parte di un grande mosaico che racconta ancora oggi la storia della salvezza.

                                                                                                                                 

                                                                                                                                    Salvatore Marti
                                                                                                                               Presidente diocesano