Un popolo in cammino

I contenuti del recente incontro del Centro studi dell’Ac

L’attenzione al popolo di Dio è una delle innovazioni, forse tra le meno intercettate dai media, ma sicuramente tra le più incisive, del pontificato di Francesco. Già dal 13 marzo 2013, quando Bergoglio è stato eletto, si è notata quanta importanza attribuisse al popolo. La richiesta di essere benedetto dal popolo, l’indicazione di iniziare un nuovo cammino “vescovo e popolo, popolo e vescovo” manifestano la centralità del tema e dell’importanza del rapporto tra il Papa e la sua chiesa, Roma. 

Popolo di Dio è una categoria del Concilio Vaticano II, il capitolo secondo della Lumen Gentium si intitola proprioPopolo di Dio. Osserva Stella Morra che “aver voluto cominciare a disegnare un profilo di Chiesa proprio da qui, dalla sua costituzione come soggetto di popolo, plurale e diversificato, che si individua come una unità e che si riconosce sottoposto solo alla signoria di Dio, che lo costituisce, lo guida e lo governa, lo conserva e lo conduce, aver voluto questo inizio, è la scelta che fa la differenza” (cfr. “Introduzione” in Popolo, antologia a cura d C. Carbajal de Inzaurraga e P. Pallanch, Roma 2015, 3-14).

l Centro studi dell’Azione Cattolica Italiana ha dedicato un incontro di approfondimento, a partire da una riflessione di don Walter Insero, docente di teologia dogmatica ed ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana, il quale ha evidenziato quattro dimensioni da cui si può dedurre l’immagine di popolo di Dio nella pastorale di Papa Francesco:

 

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