Vestire gli ignudi

Trasmissione radiofonica   ·   Parr. Spirito Santo di Botrugno   ·   Quaresima 2016

La vita umana è compresa tra due nudità: quella dell’inizio, nasciamo nudi, e quella della fine. La nudità del neonato e quella del cadavere è sempre rivestita da altri, mentre nella fase della soggettività l’uomo veste se stesso, tranne nei casi di impossibilità dovuti alla malattia o a un handicap. L’atto di rivestire la nudità dell’inizio e della fine della vita, pone l’esistenza tutta sotto il segno della cura di cui ogni uomo ha bisogno.

Quest’opera di Misericordia ci ricorda che il «vestire chi è nudo» non riguarda solo la cura del corpo, ma anche dell’anima, dell’interiorità che ha necessità di essere custodita e protetta.

Vestire e vestirsi significa, in buona sostanza, riconoscere la propria dignità e la dignità degli altri.

Questo gesto entra anche nei riti del Battesimo per ricordarci che tutti «siamo rivestiti di Cristo» che ci ha donato una “dignità nuova”: da  figli di Dio.

 

Preghiera

Vieni a rivestirci tu Signore, come hai fatto con Adamo ed Eva.
Vieni a rivestirci tu Signore, quando la nostra veste di figli è ridotta a brandelli.
Vieni a rivestirci tu Signore, quando il nostro peccato ci fa sentire nudi.
Signore, tu che sei nato nudo a Betlemme e sei morto nudo sulla croce,
ridona dignità e speranza a quanti continuano
ad essere denudati dall’egoismo e dalla cattiveria.

(da: Misericordia io voglio, p. 21; 24)

 

Di seguito è riportata la terza trasmissione radiofonica del 01.03.2016 che aiuta a riflettere sulla terza opera di misericordia corporale: vestire gli ignudi.

Gli altri appuntamenti dell’itinerario sulle opere di misericordia, proposto dall’AC della parrocchia Spirito Santo di Botrugno, saranno trasmessi tutti i martedì del tempo quaresimale alle ore 19.30 sulla Frequenza della radio parrocchiale 99.6 Mhz in FM a Botrugno e dintorni.

 

 

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Dar da mangiare agli affamati
Dar da bere agli assetati
Accogliere i forestieri
Assistere gli ammalati
Visitare i carcerati